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Lettori fissi

venerdì 3 settembre 2010

Invia il tuo curriculum al Papa

Sentir dire da uno che ha il posto fisso ben retribuito (il Papa), rivolgendosi ai giovani, che il suddetto posto fisso non è tutto e che è più importante il vangelo, fa ribrezzo. Per secoli i popoli sono stati schiavizzati con testi sacri ed eserciti, e le parole del pontefice, che continua a proporre la preghiera come soluzione di tutti i mali, altro non sono che cannonate sparate su di una generazione che vede negato il futuro ed il diritto alla realizzazione personale. Se alla banca vaticana al posto degli assegni accettano il vangelo, io non lo so. Quello che so per certo è che fuori dallo stato vaticano ancora si usa l'euro. É per questo che invito tutti i precari, i disoccupati e gli inoccupati a faxare il proprio curriculum vitae alla prefettura della casa pontificia al numero 06.69885863

Maroni e la favola dei 100 latitanti più pericolosi

Quante volte leggendo notizie di cronaca nera ci è capitato d'imbatterci nella frase : « Tizio nserito nell'elenco dei primi 100 più pericolosi latitanti italiani»? Io mi ci sono imbattuto tantissime volte, anche questa mattina, quando ho eltto la notizia dell'arresto di tale Eduardo Pariota. Ad essere sincero diverse volte in passato sententdo il ministo degli interni pavoneggiarsi di questi famigerati arresti eccellenti (come se avesse compiuto lui le indagini e il conseguente arresto. Ve lo immaginate Maroni con un mitra in mano fare un blitz in un covo di mafiosi senza scrupoli?), volevo togliermi lo sfizio di verificare se la persona arrestata fosse veramente nell'elenco citato. Oggi l'ho fatto finalmente. Sono andato sul sito del minitero dell'interno e purtroppo è presente solo l'elenco dei prima 30 latitanti più pericolosi, o meglio nell'elenco di latitanti ce ne sono 16, perchè evidentemente i mancanti 14 saranno stati arrestati o chi sa. Decido di fare una verifica, vado alla funzione "cerca" e scrivo un nome a caso preso dall'elenco dei sedici latitanti: tale Cabeddu Attilio. Salta fuori la sua scheda, è ricercato dal 97 per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros (NU), ove era ristretto, per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Ritorno alla funzione "cerca" ed inserisco il nome di Eduardo Pariota...non ci crederete, in tutto il sito non esce una sola informazione su di lui. Naturalmente mi sono mosso prima che il sito del ministero potesse essere aggiornato, ma se questo famigerato elenco dei 100 latitanti più pericolosi esistesse, il nome dell'arrestato sarebbe dovuto saltare fuori, seppur ancora come semplice latitante. Così non è stato. Il mio sospetto è che quest'elenco sia come dire, molto flessibile, nel senso che ogni volta che si esegue l' arresto di un ricercato, il governo si fa il suo bello spot pubblicitario dicendo che tizio era nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Sarebbe il caso, forse, che si mettesse sul serio questo elenco dei 100 latitanti, e non solo quello dei 30 (che poi sono 16)

Vincenzo Borriello
(riportare il link in caso di riproduzione)

giovedì 2 settembre 2010

Consigliere provinciale PDL dichiara:Se abbassi la mutanda si alza lauditelle


Nelle ultime ore circolano insistenti voci sul tentativo di boicottare da parte dei Berlusconiani, il comizio di Fini che si terrà domenica alla festa tricolore di Mirabello. Stando sempre aquello che si sente dire in giro, a capo dei boicottatori ci sarebbe Vittoria Brambilla (minitro del turismo, che forse consapevole di non aver fatto un buon lavoro ha preferito fare le sue vacanze in francia - un bello spot per le nostre località turistiche, non c'è che dire!). Ovviamente il ministro turista ha smentito (non la vacanza in francia, ma i suoi intenti di contestare Fini), fatto sta che il Secolo IX avrebbe trovato un testimone che conferma di aver ricevuto una telefonata dove gli si chiedeva di organizzare un pulman di 50 ragazzi per andare a contestare Fini. Il testimone in questione è tale Vitale Mattera. Ora non m'interessa di parlare di questa vicenda,perchè sicuramente lo faranno gia in tanti. Voglio invece spostare l'attenzione su chi avrebbe fatto la telefonata a Mattera. Se le dichiarazioni di Mattera sono vere, la telefonista sarebbe Francesca Pascale, definita dallo stesso Mattera una berlusconiana DOC( pare sia stata ospite di Villa Certosa). Lo so il nome (per fortuna) non vi dice nulla. La Pascale è consigliere provinciale per il PDL con delega ai grandi eventi (tra i grandi eventi evidentemente rientrano l'organizzazione dei pulman per il comizio di Fini e magari anche quelli per il pellegrinaggio a Montevergine, San Gerardo, e Pietralcina), oltre che la creatrice del comitato «Silvio ci Manchi» (ha dichiarato: adoro Silvio e punto a Montecitorio). Ha condotto una campagna elettorale, ma nessuno si ricorda cosa abbia mai detto, dei suoi discorsi elettorali non se ne trovano traccia. L'unica frase per cui la Pascale sembra essere famosa è la seguente:«Se abbassi la mutanda si alza lauditelle...».Questo cantava la Pascale nella sigla di un programma che per fortuna si vedeva solo in campania Telecafone (il nome dice tutto). Tranquilli vi delizierò con il video di questa show girl, così capirete com'è messa la politica in Campania ed in Italia



Vincenzo Borriello
(riportare il link in caso di riproduzione)

mercoledì 1 settembre 2010

La donna che sussurrava agli specchi (anteprima del mio ultimo lavoro)

«Schh! – Sibilò portando il dito indice alle labbra – siamo in chiesa, parli piano, anzi sarebbe educato non parlare affatto. Il silenzio qui è d’oro, il silenzio qui è sacro. Siamo nella casa del signore, colui che tutto vede e tutto sa. Lui ci guarda…che lo faccia dall’alto dei cieli o dall’alto della croce, o persino dalla profondità degli abissi, lui ci scruta…ci osserva sempre, affinché si accerti che tutto sia fatto in suo nome, ed in nome di suo padre Dio onnipotente. Rendo grazia a lui anche per ciò che non capisco, anche per ciò che ai miei occhi sembra ingiusto, malvagio…sbagliato, perchè se è per sua volontà, sbagliato non è»Colei che era ormai diventata Meredith, se ne stava seduta su di una scomoda panca insieme ad altri fedeli. Dal pulpito un giovane prete officiava la messa. La sua voce, che echeggiava in quel luogo sacro, infondeva serenità nell’animo dei presenti che su invito del parroco rendevano grazia a Dio. L’odore d’incenso pervadeva, fino alla nausea, come a voler coprire il puzzo del peccato, quel luogo gremito di “timorati di Dio” nell’inutile ricerca della salvezza della propria anima. Un’anima che infondo, per tutti loro, è marcescente ed agonizzante da tempo immemore. Eppure sono lì, sono tutti quanti lì, religiosamente, diligentemente, in silenzio, pronti a parlare solo quando il prete ordina loro di farlo, convinti che basti poggiare le loro grasse e blasfeme chiappe su quelle misere panche in legno, per sentirsi apposto, in pace, con Dio e se stessi…con Dio e con il mondo intero. Ingurgitano famelicamente ed avidamente il corpo di Cristo, attenti che nessuno possa sottrarne ad essi anche solo un misero pezzo, e ne bevono, come vampiri, il suo sangue dal calice in oro e pietre preziose, dal santo graal che di esso, del sacro sangue n’è colmo fino a traboccare, cosi come trabocca dalle loro fetide bocche a causa della loro avida e bramosa sete del prezioso nettare di cui ne sono ebri. Il parroco dall’alto dell’altare sacrificale sporco di sangue innocente e di lacrime d’infanti battezzati, guarda, con il suo occhio inquisitorio, ma con immensa soddisfazione, lo svolgersi ed il ripetersi all’infinito del rito liturgico della comunione. Ammira i fedeli accanirsi sul corpo del loro salvatore, divorarne le carmi, smembrarlo fino all’osso e lavarsi con il sangue i peccati; certi della salvezza. Quale infausta sorte per questo gregge di pecorelle smarrite il cui pastore ha le fattezze di un lupo e dinnanzi ad esso sono genuflesse in attesa di donarsi a Dio per intercessione del prete. Meredith era in fila, con gli altri fedeli che avevano partecipato alla messa, in attesa di ricevere l’ostia dopo aver confessato i suoi peccati, sebbene non fosse chiaro, quali peccati poteva aver mai commesso una ragazzina di tredici anni. Era lì di fronte al prete e lentamente aprì la bocca. «Il corpo di Cristo» disse il giovane sacerdote e Meredith ebbe la sua dose settimanale di salvezza. Satolla della grazia di Dio, Meredith fece ritorno alla sua umile dimora insieme alla madre ed al padre che erano con lei a partecipare alla messa domenicale. Entrò nella sua stanza e segnò con un’altra ics il calendario posto sul comodino. Di quelle crocette, fatte con la penna, ve ne erano ormai ben quattordici.