La recente decisione del giudice sportivo Tosel di punire con un’ammenda di 40.000, euro le società di Roma e Lazio a seguito dei gravi episodi di violenza verificatisi all’interno dello stadio Olimpico ed al suo esterno, dove si è sfiorata la tragedia (3 persone accoltellate, di cui uno alla gola ed una donna con due bambini tratti in salvo dall’auto in fiamme) ha il sapore della beffa, della presa in giro. Episodi ben meno gravi, in passato, anche recentissimo, sono stati puniti dallo stesso giudice con squalifiche del campo. Misure queste che non sono mai state adottate contro la tifoseria giallorosa che spesso si macchia di atti violenti. C’è da chiedersi perché gli organi di giustizia sportiva sono indulgenti con alcuni e severi fino all’esasperazione con altri. Ancora più grave, perché esula dalle competenze della giustizia sportiva, l’operato del CASMS Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, presieduto oggi dal ministro degli interni Maroni. Il CASMS ha, o avrebbe, lo scopo di impedire che si verifichino condizioni di potenziali incidenti tra opposte tifoserie. Una di queste misure è vietare le trasferte dei tifosi per le partite considerate a rischio. Oggetto di tali provvedimenti sono stati in particolare i tifosi del Napoli, con i quali, più di tutti si è avuta la famosa tolleranza zero. Sebbene fatti oggettivi, (non mi riferisco al solo campionato in corso) hanno dimostrato che una parte della tifoseria romanista costituisce un costante pericolo per l’ordine pubblico, su quest’ultima il CASMS non ha mai preso provvedimenti concreti, cosa che invece ha fatto con altre tifoserie. Mi chiedo il perché di tale disparità di trattamento. Quali sono i reali interessi in gioco, se anche i mezzi d’informazione, tendono ad occultare notizie riguardanti incidenti che vedono protagonisti i supporter giallo-rossi, dedicando all’episodio (che poi episodico non è) un misero trafiletto in un angolo recondito delle pagine del loro giornale? Perché i media tendono, talvolta, anche ad ingrandire i problemi causati dai supporter del Napoli, sbattendo il”mostro” in prima pagina, ed a nascondere le malefatte dei romanisti? Quali sono i veri interessi che si nascondono dietro certe inspiegabili decisioni? Perché il CASMS, piuttosto che vietare le trasferte a laziali e romanisti, ha preferito dare il via libera a tutte le tifoserie di seguire la squadra del cuore anche per incontri considerati ad alto rischio fino a pochi giorni fa dallo stesso organo del Viminale ? Cosa c’è dietro questo strano intreccio tra organismi politici, giustizia sportiva ed una parte degli organi d’informazione? Domande queste, che meritano risposte
Vincenzo Borriello
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