Il criminologo Vincenzo Mastronardi, di cui tempo fa lessi un interessante saggio sui terroristi, afferma:«in Italia si consuma un omicidio in famiglia in media ogni 2 giorni, 2 ore, 20 minuti e 41 secondi» Dati senz'altro allarmanti, ma che confermano cose che si conoscono da tempo; ossia che il maggior numero di omicidi è commesso all'interno delle mura domestiche in barba a chi si ostina a far ricadere, chi sa perchè, la colpa sugli extracomunitari.La strage di mantova non è l'ultimo episodio di moglie ( o ex) uccisa dal marito o convivente. Propio ieri, ad Udine, una donna napoletana è stata uccisa dal compagno. Stando a quanto afferma l'associazione degli avvocati matrimonialisti:
«Il movente è passionale nel 25,9% degli omicidi; seguono contrasti personali nel 21,8% dei casi, i disturbi psichici nel 16,15% dei casi, le liti per l'assegnazione della casa coniugale nel 15% dei casi, le ragioni economiche (assegni di mantenimento o restituzioni di somme) nell'8% dei casi. Si registra sempre di più un movente legato a fattori economici e soprattutto all'assegnazione della casa coniugale che oggi sta per diventare il vero "pomo della discordia", ancor di più di quello dell'affidamento e della gestione dei figli. Le nuove povertà prodotte dalla separazione e la lunghezza insopportabile dei processi sono altre ragioni che contribuiscono a determinare le stragi familiari. "Il trend - dice il presidente nazionale dell'associazione, Gian Ettore Gassani - è destinato ad aumentare in proporzione all'aumento di separazioni e divorzi.»
Ritengo però questi dati mal interpretati, nel senso che, tutti questi casi di omicidi, vadano inclusi, con un grado minore o maggiore a seconda dei casi, nella categoria di disturbi psico-passionali, che possono si essere influenzati ed accentuati da variabili come, contrasti personali, motivi economici ecc.Ma non sono queste le condizioni ultime che sfociano nell'omicidio della compagna. Quindi la determinate da tenere in considerazione è quella che ho definito psico-passionale.Vi è la tendenza, in determinati individui, in casi del genere, vuoi anche per un retaggio cultuirale del passato; a considerare la donna come una propietà.Il divorzio, la separazione, che in questi casi spesso scaturiscono da una condotta violenta dell'uomo, è vista da queste persone come una vergogna, ed un affronto personale.Tutto ciò, che è visto come un fallimento personale, si trasforma in frustrazione.Patologicamente, questa frustrazione viene scaricata sulla compagna, vista come unica causa dei fallimenti dell'uomo,incapace di accettare il fatto che egli altro non è se non un falito. L'epilogo ultimo spesso è l'omicidio.Va detto che prima che si arrivi all'omicidio della donna, vi sono tantissimi segnali che andrebbero colti con maggior attenzione.L'omicisio è preceduto da una serie di violenze, che si protraggono anche per anni. Violenze psicologiche, verbali, oltre che fisiche.Il ministro Mara Carfagna, che giustamente voleva essere ricordata per qualcos'altro oltre ai calendari,ha varato,o chi per essa, la legge sullo stalking (il testo qui ). Ma il problema di fondo qual'è? Una misura del genere è incompleta a mio avviso e non impedisce al potenziale aggressore di commettere un omicidio.Nel momento in cui la, o il molestato,presenta la denuncia per stalking, un giudice dovrebbe essere in grado di disporre un'obbligatoria perizia psicologica e/o psichiatrica per determinare se il molestatore sia una persona che possa diventare, nel tempo un assassino, e determinare se e come vada curato. Il carcere non è detto che risolva il problema,e non impedisce ad uno psicolabile di consumare la sua vendetta dopo aver espiato la pena detentiva.Senza tali perizie il rischio è quello di avere un assassino in piu ed una donna morta in più
Vincenzo Borriello
«Il movente è passionale nel 25,9% degli omicidi; seguono contrasti personali nel 21,8% dei casi, i disturbi psichici nel 16,15% dei casi, le liti per l'assegnazione della casa coniugale nel 15% dei casi, le ragioni economiche (assegni di mantenimento o restituzioni di somme) nell'8% dei casi. Si registra sempre di più un movente legato a fattori economici e soprattutto all'assegnazione della casa coniugale che oggi sta per diventare il vero "pomo della discordia", ancor di più di quello dell'affidamento e della gestione dei figli. Le nuove povertà prodotte dalla separazione e la lunghezza insopportabile dei processi sono altre ragioni che contribuiscono a determinare le stragi familiari. "Il trend - dice il presidente nazionale dell'associazione, Gian Ettore Gassani - è destinato ad aumentare in proporzione all'aumento di separazioni e divorzi.»
Ritengo però questi dati mal interpretati, nel senso che, tutti questi casi di omicidi, vadano inclusi, con un grado minore o maggiore a seconda dei casi, nella categoria di disturbi psico-passionali, che possono si essere influenzati ed accentuati da variabili come, contrasti personali, motivi economici ecc.Ma non sono queste le condizioni ultime che sfociano nell'omicidio della compagna. Quindi la determinate da tenere in considerazione è quella che ho definito psico-passionale.Vi è la tendenza, in determinati individui, in casi del genere, vuoi anche per un retaggio cultuirale del passato; a considerare la donna come una propietà.Il divorzio, la separazione, che in questi casi spesso scaturiscono da una condotta violenta dell'uomo, è vista da queste persone come una vergogna, ed un affronto personale.Tutto ciò, che è visto come un fallimento personale, si trasforma in frustrazione.Patologicamente, questa frustrazione viene scaricata sulla compagna, vista come unica causa dei fallimenti dell'uomo,incapace di accettare il fatto che egli altro non è se non un falito. L'epilogo ultimo spesso è l'omicidio.Va detto che prima che si arrivi all'omicidio della donna, vi sono tantissimi segnali che andrebbero colti con maggior attenzione.L'omicisio è preceduto da una serie di violenze, che si protraggono anche per anni. Violenze psicologiche, verbali, oltre che fisiche.Il ministro Mara Carfagna, che giustamente voleva essere ricordata per qualcos'altro oltre ai calendari,ha varato,o chi per essa, la legge sullo stalking (il testo qui ). Ma il problema di fondo qual'è? Una misura del genere è incompleta a mio avviso e non impedisce al potenziale aggressore di commettere un omicidio.Nel momento in cui la, o il molestato,presenta la denuncia per stalking, un giudice dovrebbe essere in grado di disporre un'obbligatoria perizia psicologica e/o psichiatrica per determinare se il molestatore sia una persona che possa diventare, nel tempo un assassino, e determinare se e come vada curato. Il carcere non è detto che risolva il problema,e non impedisce ad uno psicolabile di consumare la sua vendetta dopo aver espiato la pena detentiva.Senza tali perizie il rischio è quello di avere un assassino in piu ed una donna morta in più
Vincenzo Borriello
SAREBBE DAVVERO UN PASSO DI GRANDE CIVILIZZAZIONE DISPORRE UN'OBBLIGATORIA PERIZIA PSICOLOGICA E/O PSICHIATRICA PER DETERMINARE LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE IN OGGETTO...CHE COSA GRANDE SAREBBE!!!!MA COME SI POTREBBE ARRIVARE A METTERLA IN ATTO????????????????VI PREGO DITECELO!!!!
RispondiEliminaGentile lettore o lettrice.Per mettere in atto una misura del genere, vanno firniti gli strumenti adeguati al magistrato, ossia una legge.Una volta presentata la denuncia, la polizia dovrebbe informare il magistrato che dovrebbe disporre la perizia obbligatoria per il presunto stalker.Si tratta di una semplice modifica alla legge attuale che probabilmente permetterebbe di rovinare la vita sia della molestata ma anche del molestatore, perchè se malato ha il diritto di essere curato in modo che non faccia più danno a nessuno.Tenga presente,come ho avuto gia modo di dire, arrestare una persona a darle 4 anni di galera,non vuol dire che quando uscirà non commettera dinuovo il reato.d'altro canto sarebbe ingiusto dare l'ergastolo (che è previsto in caso di omicidio della persona molestata)per delle molestie.Chi ci dice che allo stalker non farebbero meglio 2 anni di ospedale psichiatrico che 4 anni di galera?Compito della società civile è proteggere i deboli,rendere inoffensivi gli individui pericolosi,ma anche recuperare le persone.se uno solo di questi tre elementi non viene rispettato,la società civile ha fallito
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