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Lettori fissi

sabato 8 maggio 2010

Ai nostri ministri piace guardare la TV

Si ha l'impressione che gli esponenti del nostro governo passino più tempo a guardare la tv che a lavorare per evitare che l' Italia faccia la fine della Grecia. Sembra inoltre che siano più preoccupati dell'immagine che si ha dell'Italia, che della sostanza. Infatti, negli ultimi tre gioni pare che, nonostante gli innumerevoli problemi da fronteggiare, (anche se il grade capo continua a dire che va tutto bene) esponenti del governo abbiano avuto il tempo di rilassarsi davanti la TV. Berlusconi a proposito del programma "Parla con me" della Dandini ha detto durante il consiglio dei ministri, che dovrebbe essere incentrato esclusivamente sui problemi del paese, «Come al solito, una trasmissione pagata con i soldi pubblici si diletta ad aggredire il governo.» É il caso di dire che un consiglio dei ministri, con ministri pagati profumatamente con soldi pubblici, si diletta a parlare di programmi televisivi; mi chiedo se abbiano avuto anche il tempo di parlare del prossimo allenatore del Milan. Non è tutto, il ministro del Turismo Micaela Brambilla, riferendosi alle anticipazioni mandate in onda durante Anno Zero, del film documentario "Draquila" di Sabina Guzzantiha detto: «Mi riservo di dare mandato all'avvocatura dello Stato per i danni che queste immagini potrebbero arrecare al nostro paese.» Vorrei chiedere...anzi forse tutti dovremmo chiedere alla signora ministro, noi Italiani, quelle stesse persone che a differenza sua e dei suoi colleghi ministri, abbiamo un futuro incerto (per non dire che il futuro non ce lo abbiamo) a chi dovremmo dare mandato per i danni d'immagine che ha avuto il nostro paese per le vicende dei "party" con giovani ragazze tenutesi nelle innumerevoli case del Presidente del consiglio? Fa un certo effetto pensare che mentre per l'uomo che dovrebbe risolvere i gravi problemi del nostro paese, una notte di divertimento puo valere anche 2000,00 euro (se non di più) quando con una somma del genere, una famiaglia media, se è fortunata, ci deve vivere, o forse sarebbe il caso di dire sopravvivere, per due mesi. Poi c'è Bondi che declina l'invito al festival di Cannes, non perchè è impegnato con tutte le sue forze a trovare una soluzione ai problemi della gente che paga il suo stipendio, semplicemente declina l'invito perchè, parole sue: «il ministro della Cultura annuncia di aver declinato l'invito a essere ospite sulla Croisette. Motivo del forrfait: il "rincrescimento" e lo "sconcerto" per "la partecipazione di un'opera di propaganda, Draquila, che offende la verità e l'intero popolo italiano.» Personalmente non mi sento offeso, eppure sono italiano. Trovo invece poco educato rifiutare un invito ufficiale da parte di un festival così prestigioso. Cari ministri, signor presidente del consiglio, visto che vi piace tanto guardare la tv, vi consiglio un bel reality, L'isola dei cassaintegrati, l'unico programma che rischia di avere più partecipanti che telespettatori.

Vincenzo Borriello

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