Attaccare una nave con a bordo aiuti umanitari, per di più in acque internazionali, oltre che essere un atto criminale, evidenzia l'arroganza e la "pretesa" d'impunità dello stato d'Israele. Uno stato ed un governo che pretende che tutto gli sia permesso in virtù della tragedia dell'olocausto vissuta dal poplo ebraico. Mi chiedo, per quanto tempo ancora il mondo dovrà chiedere, implorare perdono per quell'immane tragedia? Essere stati vittime non giustifica però, il diventare carnefici, ed il diritto alla difesa non deve diventare un alibi per i crimini di cui anche Israele si è macchiato e continua a macchiarsi, con la complicità, di una certa parte politica degli USA che più volte ha preferito chiudere un occhio. Se oggi questa notizia, fa più scalpore, più rumore di altri attacchi indiscriminati da parte dei soldati Israeliani, è solo perchè a bordo della nave assaltata c'erano persone di diversa nazionalità, ma non vanno dimenticati i raid verificatisi sul suolo palestinese e di cui si tende a far cadere nell'oblio dopo poche ore. Se Israele oggi, si comporta con tale arroganza, è anche colpa dei governi occidentali, troppo permissivi nei suoi confronti, a causa forse dei sensi di colpa generati dai crimini nazisti; ma se così è, gli stessi governi dovranno sentirsi in colpa per aver fatto in modo che si creassero le condizioni per la "costruzione sociale del martire". Israele si giustifica dicendo che c'erano armi a bordo, certo una volta assaltata la nave, specie se si tratta di un assalto premeditato,non sarà stato difficile per l'esperto esercito, o meglio per l'esperta marina israeliana piazzare armi a bordo. La comunità inbternazionale deve dare un segnale forte, lo deve dare sopratutto ai popoli arabi, sanzionando pesantemente Israele e metterlo difronte alle sue responsabilità. Va processato chi ha compiuto l'atto pratico dell'attacco, ma sopratutto chi ha dato l'ordine di compiere simile massacro. Tali misure vanno prese anche per evitare che qualcuno decida di farsi giustizia da solo,e per giustizia da solo intendo attacchi kamikaze, perchè anche se si trattava di un convoglio internazionale, chi è votato al martirio, chi è votato alla jihad, chi vive l'oppressione d'Israele in prima persona, vede questo atto, come un attacco diretto al popolo di Palestina. Del resto, Hamas non ha perso tempo a chiedere agli arabi e musulmani di tutto il mondo di mobilitarsi. Lo stesso Ahmadinejad ha definito l'azione militare israeliana, disumana, e potete starne certi, lui di disumanità se ne intende. La comunità internazionale deve avere il coraggio di cambiare atteggiamento verso Israele, abbandonare questo assurdo permessivismo che ha fatto crescere la prepotenza e l'arroganza di questo stato nel corso degli anni. Israele, come tutti, paghi per i crimini commessi. Vincenzo Borriello (riportare il link in caso di riproduzione)
Benvenuti sul blog di Vincenzo Borriello, autore del romanzo "L'uomo che amava dipingere" (Casa editrice Aurea).Questo spazio non sarà dedicato solo alla promozione del mio libro,ma sarà uno spazio d'informazione con approfondimenti (o se preferite,articoli) su fatti di cronaca,attualità e società. Buona lettura DA OGGI IL BLOG è SU http://viborriello.wordpress.com
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lunedì 31 maggio 2010
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