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Lettori fissi

lunedì 19 luglio 2010

Le zampe del clero anche sulla vita pubblica di un paesino


C'è da essere allibiti quando giungono certe notizie. La Sicilia è una terra difficile, un po' come molte regioni del sud. Le maggiori difficoltà sono per i giovani, che faticano a trovare una ragione per restare in quella terra che ben poco offre, sopratutto quando si parla di futuro. Tutto diventa ancora più difficile, quando ad ostacolare un'iniziativa fatta da giovani per i giovani è una piccola parrocchia, che forse, a discapito delle sue dimensioni, possiede un potere forte. Il giorno 22,23, 24 luglio a Castellana Sicula (alcamo), si sarebbe dovuto tenere un festival musicale, il Sikelian Hell festival. Un evento che avrebbe permesso di proporre qualcosa di nuovo in Sicilia, di attirare visitatori da gran parte del sud, e che avrebbe dato una iniezione di denaro alle attività commerciali della zona. Il festival è stato annullato a causa delle pressioni esercitate dalla chiesa locale sull'amministrazione comunale, evidentemente preoccupata della perdita di qualche voto. "Secondo gli organizzatori la Chiesa locale avrebbe organizzato una raccolta di firme e minacciato un corteo contro una manifestazione satanica. Nei giorni scorsi, a causa di queste pressioni, era stata depennata dalla scaletta del festival la band Necrodeath per il contenuto dei brani reputati anti cristiani." Ancora una volta la chiesa ha voluto rimarcare un'esclusiva appropiazione del territorio e la sua volontà di scandire lo svolgere della vita pubblica non solo con costose feste patronali e ricorrenze liturgiche varie, ma anche impedendo manifestazioni non gradite al clero. Premesso che, si è liberi di essere satanisti tanto quanto si è liberi di professare qualsiasi altro credo religioso, fermo restando il principio di non nuocere al prossimo, è ridicolo sventolare nel 2010 lo spauracchio del satanismo, retaggio del medioevo, con il quale la chiesa ha potuto liberarsi di personaggi scomodi ed impossessarsi di infinite ricchezze. L'annullamento del concerto ha causato agli organizzatori una perdita di 150.000,00 euro, una somma impossibile da recuperare, se questo significa creare sviluppo, siamo sulla cattiva strada. Vietare un festival di musica con la scusa del satanismo, è come vietare una messa con la scusa dei preti pedofili, ed ad ogni modo durante nessun concerto è mai stato violentato un bambino, si puo dire lo stesso delle chiese sparse per il mondo?


Vincenzo Borriello

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