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Lettori fissi

martedì 11 maggio 2010

Il bullismo della polizia: Stefano Gugliotta ultima vittima di una lunga serie


Per dire certe cose ci vuole coraggio, ed in questo paese ci sono due cose contro le quali, pare, non si possa parlare: il papa e la polizia. A me non importa, io parlo contro il papa ed oggi in particolare parlo contro la polizia (o carabinieri che siano). Ne ho piene le scatole della solita retorica di eroi che rischiano la vita per pochi euro. Non si acquisisce lo status di eroe per il semplice fatto che s'indossa una divisa. Sono le azioni che ti rendono eroe (o criminale), e non il distintivo; anche se la divisa, un pò come il mantello di super man, ti fa sentire onnipotente, intoccabile. Stefano Gugliotta, pestato senza motivo è solo l'ultima di una lunga serie di vittime della polizia. Avete capito bene, vittime della polizia, quel corpo che viene pagato per "garantire democrazia, giustizia e libertà". Non me ne frega niente della "rigorosa" inchiesta disposta dal capo della poliza Manganelli (mai cognome fu più appropiato), la sospensione della democrazia, o meglio l'umiliazione della democrazia nel luglio 2001 durante il G8 di Genova, la ricordiamo tutti. Come ricordo l'omertà diffusa tra le forze dell'ordine, inerente a quei fatti. Ricordo la medaglia data a Placanica per aver ucciso un ragazzo. Non dimentico, neanche il global forum di Napoli nel marzo del 2001 con la trappola tesa ai manifestanti a piazza Municipio, e le torture alla caserma Raniero ed i ragazzi prelevati a forza dagli ospedali, compreso due ragazzini che avevano avuto un incidente col motorino.Cose del genere hanno un nome ben preciso, si chiamano rastrellamenti. Atti degni delle truppe naziste. Per questo dico, che il centro sinistra farebbe bene, a non fingere di fare la parte degli indignati, perchè nel marzo 2001 erano loro al governo, seppur ancora per poco. É stato il centro sinistra a non creare una commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti di Genova. Non ci provate a strumentalizzare questi episodi di cronaca, perchè quando potevate fare qualcosa, non lo avete fatto per paura di perdere consensi. La politica...agisce solo in funzione del tornaconto personale. Ai politici manca il coraggio, questa è la verità. Voglio, pretendo che siano previste le aggravanti per i reati commessi dalla poliza, pretendo che il poliziotto che si macchia di qualsiasi reato, fosse anche uno schiaffo dato senza motivo, venga radiato dal corpo. Pretendo che i poliziotti siano chiaramente identificabili sempre, in particolar modo quando sono in assetto antisommossa, voglio che indossino pettorine con numeri identificativi scritti in grande e voglio che questi numeri siano presenti anche sui caschi. Basta con la favola del poliziotto per vocazione, se si entra in polizia o nei carabinieri, è per lo stipendio, per il posto fisso. Non ci sono altri motivi, non veniteci a raccontare balle.

Vincenzo Borriello

2 commenti:

  1. Condivido ogni tua parola. Anch'io ho scritto una protesta simile su FB, ma dalle poche risposte si deduce che c'è già molta paura a parlare chiaramente del "bullismo" della polizia. Si arriva così pian piano a uno Stato di polizia. Basta! Le forze dell'ordine devono capire che stanno al servizio del cittadino e non al contrario. E per questo quando loro sbagliano devono pagare due volte, come cittadini e come poliziotti.

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  2. Certo che devono pagare due volte, perchè se a commettere un reato è una persona preposta ad evitare che i reati avvengano allora è la fine. A quel punto tu poliziotto che ti macchi di un reato con quale faccia vieni a contestare a me di aver violato la legge?Purtroppo questa gente si nasconde dietro l'impunità che è quasi sempre garantita a meno che non ci siano prove schiccianti. Purtroppo la parola del poliziotto ha sempre un peso maggiore rispetto alla parola dell'arrestato indipendentemente dal fatto che sia colpevole o meno

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