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Lettori fissi

venerdì 18 giugno 2010

Nuova recensione - l'uomo che amava dipingere

Conosciamo così poco dell'Iran, un paese sicuramente che ha voglia di rinascita e ricostruzione, ed è anche grazie a scrittori come Vincenzo Borriello che a tratti ne percepiamo alcune pennellate sfumate sulla tela della vita quotidiana di un popolo, di un popolo come l'Iran.
E' successo un fatto: Yassir un giovane pittore viene arrestato per aver dipinto una donna nuda, ha trasgredito la legge, offendendo la "morale comune".
In cella Yassir conosce Omar "omosessuale", anche lui vittima e impotente di fronte alla violazione di un altro dei diritti più sacrosanti: quello di amare, di amare semplicemente un'altra persona.
La sola ragione di vita per Yassir chiuso in cella è la pittura, la pittura che gli mette le ali e lo fa volare oltre, oltre le grate e la luce che passa dalla piccola finestra.
I personaggi che Yassir dipinge sono veri, reali, dialoga con loro, e, con e attraverso essi Yassir racconta fatti, riflette, si rimprovera per non aver dato peso alle parole dell'amico Amid che di lì a poco sarebbe diventato un uomo bomba..Yassir si esprime, si emoziona, ci parla.
Di questo libro mi ha colpito la capacità di indurre il lettore a fermarsi..e a pensare, a riflettere, a porsi delle domande, e ancora la strategia narrativa nel far rivivere attraverso l'arte fatti, personaggi reali a cui Yassir dà un'anima, lasciandosi trasportare da essi in una continua ricerca e sete di verità e libertà.
Il messaggio finale è di speranza, la speranza che come un piccolo seme inizia a germogliare proprio con l'arresto del giovane pittore, che imprime nuova forza alla voglia di un cambiamento così anelato da Yassir, e da quanti non concepiscono le guerre e lottano senza tregua per il rispetto dei diritti umani.

Assunta Fiorito

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