
Benvenuti sul blog di Vincenzo Borriello, autore del romanzo "L'uomo che amava dipingere" (Casa editrice Aurea).Questo spazio non sarà dedicato solo alla promozione del mio libro,ma sarà uno spazio d'informazione con approfondimenti (o se preferite,articoli) su fatti di cronaca,attualità e società. Buona lettura DA OGGI IL BLOG è SU http://viborriello.wordpress.com
Pagine
licence
Lettori fissi
venerdì 30 aprile 2010
Lo scrittore Vincenzo Borriello ospite di Radio Saviano

giovedì 29 aprile 2010
1° Giornata nazionale CONTRO L'EDITORIA A PAGAMENTO

Una manifestazione virtuale contro l'editoria a pagamento. Questa è l'interessante iniziativa lanciata dai ragazzi del sito writers dream. In questa giornata sui vostri profili, sui vostri blog, sui vostri siti pubblicate articoli, frasi e contributi CONTRO L'EDITORIA A PAGAMENTO.
L'obiettivo? Raggiungere e INFORMARE quante più persone possibili.
martedì 27 aprile 2010
Omicidi in famiglia.I limiti della legge sullo stalking

«Il movente è passionale nel 25,9% degli omicidi; seguono contrasti personali nel 21,8% dei casi, i disturbi psichici nel 16,15% dei casi, le liti per l'assegnazione della casa coniugale nel 15% dei casi, le ragioni economiche (assegni di mantenimento o restituzioni di somme) nell'8% dei casi. Si registra sempre di più un movente legato a fattori economici e soprattutto all'assegnazione della casa coniugale che oggi sta per diventare il vero "pomo della discordia", ancor di più di quello dell'affidamento e della gestione dei figli. Le nuove povertà prodotte dalla separazione e la lunghezza insopportabile dei processi sono altre ragioni che contribuiscono a determinare le stragi familiari. "Il trend - dice il presidente nazionale dell'associazione, Gian Ettore Gassani - è destinato ad aumentare in proporzione all'aumento di separazioni e divorzi.»
Ritengo però questi dati mal interpretati, nel senso che, tutti questi casi di omicidi, vadano inclusi, con un grado minore o maggiore a seconda dei casi, nella categoria di disturbi psico-passionali, che possono si essere influenzati ed accentuati da variabili come, contrasti personali, motivi economici ecc.Ma non sono queste le condizioni ultime che sfociano nell'omicidio della compagna. Quindi la determinate da tenere in considerazione è quella che ho definito psico-passionale.Vi è la tendenza, in determinati individui, in casi del genere, vuoi anche per un retaggio cultuirale del passato; a considerare la donna come una propietà.Il divorzio, la separazione, che in questi casi spesso scaturiscono da una condotta violenta dell'uomo, è vista da queste persone come una vergogna, ed un affronto personale.Tutto ciò, che è visto come un fallimento personale, si trasforma in frustrazione.Patologicamente, questa frustrazione viene scaricata sulla compagna, vista come unica causa dei fallimenti dell'uomo,incapace di accettare il fatto che egli altro non è se non un falito. L'epilogo ultimo spesso è l'omicidio.Va detto che prima che si arrivi all'omicidio della donna, vi sono tantissimi segnali che andrebbero colti con maggior attenzione.L'omicisio è preceduto da una serie di violenze, che si protraggono anche per anni. Violenze psicologiche, verbali, oltre che fisiche.Il ministro Mara Carfagna, che giustamente voleva essere ricordata per qualcos'altro oltre ai calendari,ha varato,o chi per essa, la legge sullo stalking (il testo qui ). Ma il problema di fondo qual'è? Una misura del genere è incompleta a mio avviso e non impedisce al potenziale aggressore di commettere un omicidio.Nel momento in cui la, o il molestato,presenta la denuncia per stalking, un giudice dovrebbe essere in grado di disporre un'obbligatoria perizia psicologica e/o psichiatrica per determinare se il molestatore sia una persona che possa diventare, nel tempo un assassino, e determinare se e come vada curato. Il carcere non è detto che risolva il problema,e non impedisce ad uno psicolabile di consumare la sua vendetta dopo aver espiato la pena detentiva.Senza tali perizie il rischio è quello di avere un assassino in piu ed una donna morta in più
Vincenzo Borriello
lunedì 26 aprile 2010
Rosarno: immigrati sfruttati da 'caporali', arresti

Indagini cominciate con la rivolta di gennaio
La rivolta di gennaio a Rosarno
ROSARNO (REGGIO CALABRIA) - E' in corso a Rosarno un'operazione, denominata Migrantes, per l'esecuzione di 31 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere, violazione della legge sul lavoro e truffe nel settore dell'agricoltura.All'operazione stanno partecipando agenti della squadra mobile di Reggio Calabria, carabinieri e militari della guardia di finanza. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del tribunale di Palmi che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica.Le indagini hanno avuto inizio nel gennaio scorso, quando a Rosarno si verificò la rivolta degli extracomunitari impegnati nella raccolta degli agrumi. Gli investigatori hanno individuato una presunta organizzazione che si occupava di reclutare e sfruttare i lavoratori stranieri impiegati nel settore dell'agricoltura. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi ci sono sia italiani che extracomunitari.
IN UN DOSSIER STORIA MIGRANTI E LORO SFRUTTAMENTO
Le condizioni di vita e di lavoro, i tentativi di estorsione e lo sfruttamento degli immigrati di Rosarno sono raccontate in un dossier 'Arance insanguinate - Dossier Rosarno' realizzato dall'Associazione Onlus daSud e da Stopndrangheta.it. Il dossier - curato da Danilo Chirico e Alessio Magro - ricostruisce l'inferno di Rosarno dai primi articoli apparsi nel 2006 fino ai drammatici fatti del gennaio 2010, passando in rassegna reportage e documenti ufficiali che inchiodano ciascuno alle proprie responsabilità. I fatti vengono ricostruiti attraverso una raccolta di analisi, articoli, testi, fotografie sui fatti di Rosarno, disponibile anche in versione telematica su www.stopndrangheta.it. Tra il materiale raccolto ci sono anche testimonianze sulle proteste antirazziste di associazioni e movimenti (il manifesto "Troppa (in)tolleranza e nessun diritto", il "No-mafia day"), la reazione del teatro italiano ("Nei ghetti d'Italia questo non è un Uomo"), l'apporto del mondo culturale (i libri di Antonello Mangano e Carlo Rovelli) e universitario (il manifesto antirazzista dell'Università della Calabria). Non è stata tralasciata l'esistenza di una Rosarno coraggiosa e civile, con molte testimonianze dell' ex sindaco ed ex deputato del Pci Peppino Lavorato.
SEQUESTRATI BENI PER 10 MILIONI DI EURO - Venti aziende e duecento terreni, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, sono stati sequestrati nel corso dell'operazione.
Nel corso delle indagini gli investigatori hanno compiuto accertamenti patrimoniali nei confronti degli indagati ed hanno potuto ricostruire la quantità di beni mobili ed immobili ritenuti frutto di illecito arricchimento e, soprattutto, funzionale alla realizzazione delle condizioni di impiego di manodopera in nero. Sono state scoperte anche numerose presunte truffe compiute nei confronti degli enti previdenziali.
SFRUTTAMENTO LAVORO PROVOCO' RIVOLTA IMMIGRATI - Lo sfruttamento e le condizioni inique in cui erano costretti a lavorare fu alla base della rivolta degli immigrati avvenuta nei mesi scorsi a Rosarno. E' quanto emerso dalle indagini che hanno portato stamani ad una operazione della squadra mobile, dei carabinieri e dei finanzieri contro il fenomeno del caporalato. Gli investigatori hanno accertato che alla base delle proteste e degli episodi di violenza vi erano le condizioni di assoluta subordinazione in cui versavano gli immigrati finiti nelle mani di persone che li costringevano a lavorare in condizioni inique. Gli immigrati, inoltre, avrebbero subito anche ripetute minacce. I lavoratori extracomunitari erano costretti, infatti, a lavorare mediamente dalle 12 alle 14 ore al giorno ricevendo un compenso di una decina di euro. Gli extracomunitari che si ribellavano subivano ritorsioni e minacce. La rivolta di Rosarno, infatti, fu determinata proprio dal ferimento a colpi d'arma da fuoco di due lavoratori extracomunitari.
Fonte
sabato 24 aprile 2010
Netturbini bucano gomme e danneggiano auto.Il video

Netturbini bucano gomme e danneggiano auto a Roma. è possibile vedere il video clikkando qui
Q37CCPQKPZMK
Teheran: mano Usa dietro arresti Milano

venerdì 23 aprile 2010
Bossi a Berlusconi:Caccia Fini o ti lascio solo.Il ricatto della lega
La recente diatriba (ma sarebbe più corretto chiamare scontro) tra Berlusconi e Fini, ha fatto si che Bossi venisse allo scoperto mostrando chi davvero comanda nel governo. La dichiarazioni del leader legista sono state forti: «Governo verso il crollo, Fini è un gattopardo da sbattere fuori!» dichiarazioni che assumono i toni del ricatto se considerate insieme ad altre parole dette da Bossi: «Siamo davanti ad un crollo verticale del governo e probabilmente della fine di un'alleanza, quella tra il Pdl e Lega.» Il messaggio dell’”imperatore padano”, è chiaro: o Berlusconi caccia Fini oppure saltano gli accordi sulla riforma della giustizia, tanto cara al premier. Non è difficile ipotizzare che il litigio di ieri (22 aprile) fosse stato premeditato da Berlusconi per mettere il presidente della camera con le spalle al muro, forte anche del fatto che molti esponenti dell’ex AN pare siano orientati a restare nel PDL. Il piano è quello di isolare Fini le cui aperture verso gli immigrati non sono viste di buon occhio né dalla lega, come è ovvio, ma nemmeno da quella parte di ex AN che non dimentica le sue radici destroidi, nell’accezione più negativa del termine. Se a tutto ciò aggiungiamo le perplessità, per usare un eufemismo, del presidente della camera sulle proposte di riforma della giustizia al varo di Alfano, con l’occulta (ma non tanto occulta) regia di Ghedini, risulta chiaro che Fini non sia più gradito all’interno del PDL. Sul versante PD intanto Bersani si aspetta un’ulteriore paralisi nell’azione del governo, che ovviamente danneggerà il nostro paese. C’è da chiedersi, alla luce di quanto accade nel PDL, se il PD è pronto ad affrontare eventuali elezioni anticipate. Stando ai recenti risultati politici, forse il ritorno al voto non sarebbe auspicabile, per Bersani e & company. Quello che emerge, è che in Italia il bipolarismo si è rivelato una chimera. L’idea di due soli grandi partiti a contendersi lo scettro è fallita prima ancora di nascere. A dimostrarlo le continue spaccature sia a destra che a sinistra. Il voler importare un modello bipolare sulla falsariga, di quello americano (escludendo ovviamente la struttura federalista degli USA ed il sistema presidenziale ), estraneo alla cultura politica italiana, che da sempresi è distinta per l’eterogeneità della sua scena politica, si è dimostrato un buco nell’acqua, non risolvendo quei problemi di stabilità di governo che con il bipolarismo, ci si era illusi di superare.
giovedì 22 aprile 2010
La giustizia (sportiva) non è uguale per tutti: Le incoerenze del CASMS
La recente decisione del giudice sportivo Tosel di punire con un’ammenda di 40.000, euro le società di Roma e Lazio a seguito dei gravi episodi di violenza verificatisi all’interno dello stadio Olimpico ed al suo esterno, dove si è sfiorata la tragedia (3 persone accoltellate, di cui uno alla gola ed una donna con due bambini tratti in salvo dall’auto in fiamme) ha il sapore della beffa, della presa in giro. Episodi ben meno gravi, in passato, anche recentissimo, sono stati puniti dallo stesso giudice con squalifiche del campo. Misure queste che non sono mai state adottate contro la tifoseria giallorosa che spesso si macchia di atti violenti. C’è da chiedersi perché gli organi di giustizia sportiva sono indulgenti con alcuni e severi fino all’esasperazione con altri. Ancora più grave, perché esula dalle competenze della giustizia sportiva, l’operato del CASMS Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, presieduto oggi dal ministro degli interni Maroni. Il CASMS ha, o avrebbe, lo scopo di impedire che si verifichino condizioni di potenziali incidenti tra opposte tifoserie. Una di queste misure è vietare le trasferte dei tifosi per le partite considerate a rischio. Oggetto di tali provvedimenti sono stati in particolare i tifosi del Napoli, con i quali, più di tutti si è avuta la famosa tolleranza zero. Sebbene fatti oggettivi, (non mi riferisco al solo campionato in corso) hanno dimostrato che una parte della tifoseria romanista costituisce un costante pericolo per l’ordine pubblico, su quest’ultima il CASMS non ha mai preso provvedimenti concreti, cosa che invece ha fatto con altre tifoserie. Mi chiedo il perché di tale disparità di trattamento. Quali sono i reali interessi in gioco, se anche i mezzi d’informazione, tendono ad occultare notizie riguardanti incidenti che vedono protagonisti i supporter giallo-rossi, dedicando all’episodio (che poi episodico non è) un misero trafiletto in un angolo recondito delle pagine del loro giornale? Perché i media tendono, talvolta, anche ad ingrandire i problemi causati dai supporter del Napoli, sbattendo il”mostro” in prima pagina, ed a nascondere le malefatte dei romanisti? Quali sono i veri interessi che si nascondono dietro certe inspiegabili decisioni? Perché il CASMS, piuttosto che vietare le trasferte a laziali e romanisti, ha preferito dare il via libera a tutte le tifoserie di seguire la squadra del cuore anche per incontri considerati ad alto rischio fino a pochi giorni fa dallo stesso organo del Viminale ? Cosa c’è dietro questo strano intreccio tra organismi politici, giustizia sportiva ed una parte degli organi d’informazione? Domande queste, che meritano risposteVincenzo Borriello
News Uomo spinge donna sotto il treno del metrò di Parigi: salva
mercoledì 21 aprile 2010
Lynn:al sud meno intelligenti del nord.Vi dimostro perchè la sua teoria è infondata
Vi sono alcuni studi che purtroppo risentono dell’ideologia dello studioso. Addirittura c’è chi invece di cercare delle risposte a delle domande, cerca delle domande alle sue risposte. È il caso del Dott. Richard Lynn, docente emerito di psicologia all'università dell'Ulster a Coleraine, in Irlanda del Nord. Qualche tempo fa, questo “simpatico” vecchietto ha pubblicato sulla rivista “Intelligence” un suo studio secondo il quale i meridionali sarebbero meno intelligenti dei settentrionali. Ciò spiegherebbe, secondo il buon vecchio Lynn, il perché il meridione è meno sviluppato del nord. Stando ai dati in possesso del Dott. Lynn, mentre nel nord Italia il quoziente intellettivo è pari a quello di altri paesi dell'Europa centrale e settentrionale, più si va verso sud più il coefficiente si abbassa. Le cause sarebbero da ricercare nella mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del nord Africa. Mi viene da pensare: ma siamo sicuri che Mengele sia davvero morto? A parte le facili battute, vorrei analizzare i gravi errori di metodo di cui lo studio in questione abbonda. Innanzitutto i modelli teorici di cui Lynn si è servito sono al quanto antiquati (non a caso ho citato Mengele) oltre che falsi e quindi non scientifici. Mi mancano i dati sulla composizione del campione su cui ha condotto lo studio (ammesso esista un campione ) quindi non posso dire nulla per quanto riguarda l’effettiva rappresentatività di quest’ultimo. Voglio però porre l’accento su un aspetto che ritengo fondamentale per il rigore scientifico con cui questo studio andava condotto. Ammettiamo che effettivamente nel campione preso in esame risulti che le persone con un Quoziente intellettivo abbiano una maggiore presenza al nord che al sud, il Dottor Lynn ha evidentemente mancato di considerare i flussi migratori dal sud Italia verso nord. Tali flussi incidono anche sulle differenze socio economiche che si vengono a creare tra nord e sud. Negli anni 50, con il boom economico durante il quale l’Italia passo da paese a prevalenza agricola a paese fortemente industrializzato, moltissimi meridionali migrarono al nord per prestare la loro forza lavoro ad aziende come la Fiat e tante altre. Questi meridionali si sono stabiliti lì ed hanno messo su famiglia. I figli di questi immigrati sono quelli che oggi, stando sempre alle affermazioni di Lynn, hanno un QI maggiore rispetto ai meridionali, ma Lynn non considera, a torto e per gli errori di metodo già citati, come meridionali. Altro aspetto da considerare: è probabile che persone con un livello d’istruzione medio alto siano costrette ad emigrare verso nord trovare un lavoro coerente con i loro studi e competenze. Quindi, il campione di Lynn, evidentemente basato solo sulla collocazione geografica dei soggetti, erroneamente considera settentrionali persone che in realtà non lo sono. Nella considerazione di Lynn, secondo la quale il sud è meno sviluppato del nord, il caro dottore, dimentica di considerare importanti condizioni ambientali, due su tutte: decenni di mala politica e criminalità organizzata. Queste due spade di Damocle rappresentano un forte freno allo sviluppo sia sociale che economico del sud. Ciò comporta che le precedentemente citate persone con titolo di studio medio alto emigrano non avendo sbocchi lavorativi al sud, mentre le persone con bassa istruzione restano nel meridione perché comunque inadatte all’attuale mercato del lavoro. Resta lo sgomento per come un professore emerito commetta simili dilettantistici errori di metodo.Vincenzo Borriello
sabato 17 aprile 2010
QUANDO IL GOVERNO INCITA ALL’OMERTA’
Il premier ha affermato: ”la mafia italiana è la sesta al mondo, ma è quella più conosciuta”. Se l’è presa con la fiction “La piovra” e con Saviano, autore di Gomorra, edito dalla sua Mondatori, colpevoli, a suo dire di pubblicizzare
venerdì 16 aprile 2010
La truffa del pacco

giovedì 15 aprile 2010
Peeter Steele: Confermata la Morte

Studio album
1991 - Slow, Deep and Hard
1992 - The Origin of the Feces
1993 - Bloody Kisses
1996 - October Rust
1999 - World Coming Down
2003 - Life Is Killing Me
2007 - Dead Again
Peter Steele morto?

La fede come ideologia
Nelle religioni universali, l’ideologia che esse propongono è il messaggio del fondatore. La lealtà al fondatore e la fedeltà al suo messaggio sono sostanza di fede e motivi di credibilità. “ L’atto formale di fede costituisce l’accettazione esplicita del messaggio e la sottomissione razionale della mente: nel Cristianesimo l’amore a Dio e ai fratelli fino al sacrificio di se per imitazione di Cristo, nell’Islam la piena sottomissione della volontà a Dio, unico e misericordioso di cui Maometto è il profeta “. ( Introduzione allo studio della religione, A.A.V.V. 1992, p 146 )
La fedeltà al fondatore, e al messaggio, ha conseguenze contraddittorie. Non c’è religione riformata che nella sua storia, non abbia conosciuto scissioni e divisioni in nome della fedeltà al fondatore e dell’ortodossia dottrinale. Le guerre di religione sono nate così.“ La religione ha una funzione rilevante nei processi di legittimazione politica. Nella società contemporanea non è difficile rintracciare una casistica empiricamente rilevante circa la funzione centrale che la religione riveste nei processi di riconoscimento o di disconoscimento di un potere politico determinato “. ( Introduzione allo studio della religione, A.A.V.V., 1992, p 189 )
La fede può costituire una vera e propria base ideologica per realizzare un fine politico, tenendo sempre presente, come ho avuto più volte modo di sottolineare, che la fede non è una condizione necessaria e sufficiente per impugnare le armi e darsi alla lotta contro l’America e i suoi alleati, l’integralismo islamico, può in qualche misura essere paragonato al nazionalismo (che è una forma di ideologia), in quanto gli integralisti vedono gli islamici come quella che potremmo definire, una famiglia-nazione, legati quindi da un vincolo di sangue dove la fede religiosa è la discriminante ultima per essere membri della famiglia indipendentemente dai confini territoriali in cui si nasce e si vive. D’altro canto, anche nella laica America, nei discorsi di Bush è fatto un ampio uso ideologico di Dio. Stando a quanto pubblicato su

