Benvenuti sul blog di Vincenzo Borriello, autore del romanzo "L'uomo che amava dipingere" (Casa editrice Aurea).Questo spazio non sarà dedicato solo alla promozione del mio libro,ma sarà uno spazio d'informazione con approfondimenti (o se preferite,articoli) su fatti di cronaca,attualità e società. Buona lettura DA OGGI IL BLOG è SU http://viborriello.wordpress.com
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lunedì 31 maggio 2010
Oggi 1° Giornata nazionale CONTRO L'EDITORIA A PAGAMENTO
É ora di dire basta all'arroganza d'Israele

sabato 29 maggio 2010
Intervista a Vincenzo Borriello su Mushroom
Una nuova intervista per questo sabato. Risponde Vincenzo Borriello, Autore per i tipi della casa editrice Aurea con il romanzo L'uomo che amava dipingere.
(Si ringrazia Marco Mazzanti per l'intervista che potete leggere anche qui)
1 - Cominciamo con le
presentazioni: chi è Vincenzo
Borriello?
Innanzitutto
grazie per l’intervista. Potrei risponderti banalmente,oltre che in modo
scontato e dirti che Vincenzo è un ragazzo come tanti. Così non è. Odio
l’omologazione e l’appiattimento della personalità. Vincenzo è uno che ama
andare “contro”, sarcastico, polemico che difende a spada tratta le sue idee
anche a costo di pagarne le conseguenze. Questo non vuol dire che sia un ottuso
che usa le sue idee, le sue convinzioni come paraocchi. I dogmi li lascio
volentieri ad altri…che altro dire, sono un fan dell’heavy metal, mi piace sia
ascoltarlo che suonarlo. Come lettore invece molti mi considererebbero “noioso”
o quantomeno considererebbero tali le mie letture. Leggo per lo più saggi, roba
di geopolitica, sociologia…m’interesso anche di argomenti inerenti la
psicologia
2 - Vincenzo Borriello,
autore de L'uomo che amava dipingere, Aurea Edizioni (2010). Un libro
fresco fresco di stampa, che parla di contrasti, lotta contro l'integralismo
religioso, false illusioni e condanne sociali. Presentiamolo ai lettori.
Il libro, che ho definito un romanzo “sociale”, narra delle vicende di Yassir, un
giovane pittore di Teheran. Un artista che vive per la pittura e che vede
l’arte come un ideale, un modo di essere oltre che una forma d’espressione. Un
giorno però alla porta di casa sua bussa la polizia. È accusato di aver
trasgredito la legge sulla “pubblica morale”. Nello specifico, l’accusa è di
aver prodotto materiale pornografico. Il suo “crimine” è stato quello di aver
dipinto una donna nuda. Una legge che effettivamente esiste in Iran e risale al
2007. Grosso modo il provvedimento recita cosi: “Chi sia implicato nella produzione di materiale porno sarà considerato un corrotto della terra". Oltre a questo reato, grazie ad un altro
personaggio, Omar, che Yassir conoscerà in prigione, ho avuto la possibilità di
denunciare un’altra violazione dei più elementari diritti umani. Omar è
detenuto perché è un omosessuale. Così come il “crimine” commesso da Yassir,
anche per i casi di omosessualità in Iran è prevista la pena di morte per
impiccagione…non un impiccagione classica, da quelle parti preferiscono
appendere le persone per il collo issandole con le gru. Non si tratta mai di
esecuzioni singole, ma di gruppi di persone, in piazza di modo che tutti
possano vedere.
3 - Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro? Qual è stato il percorso che ti
ha portato a scegliere l'Iran come scenario principale della vicenda?
Sono stato spinto a scrivere questo libro, dopo aver visto un reportage su alcuni
giovani iraniani. Tra questi vi era anche un pittore che effettivamente ha
avuto guai con la giustizia per aver dipinto un quadro considerato sconcio
dalle autorità. Fortunatamente alla fine questo pittore se l’è cavata pagando
una forte multa. Di conseguenza è stato naturale ambientare la storia in Iran.
Qui finiscono le analogie con Yassir.
4 - Cos'è per te la scrittura e qual è il rapporto con i tuoi personaggi?
La scrittura, ma l’arte in generale, è per me una valvola di sfogo oltre che una
forma di espressione. Che scriva o che suoni (suono chitarra e batteria) è un
modo per liberarmi dello schifo interiore…ecco creare lo paragonerei al
vomitare. Dopo che si vomita ci si sente meglio, poi se vogliamo usare termini più
eleganti,potrei dirti che è un modo per liberarsi delle negatività ma alla fine
il senso non cambia. Per quanto riguarda il mio rapporto con i personaggi, di
certo in Yassir c’è una parte di me, almeno per quanto riguarda il suo essere
anticonformista, mentre gli altri personaggi sono figli del mio modo di vedere
il mondo, ed attraverso di essi cerco di dire cosa per me non va.
5 - In un articolo di cui sei autore, inserito nel tuo blog di myspace, parli
del ruolo determinante, in senso negativo, dei media e in particolare della TV,
costretta in un circolo che oserei dire vizioso, regolato da esigente di
editoriali, quindi di mercato, che dipingono per noi Occidentali il mondo arabo
secondo i suoi stereotipi più classici: barbe lunghe, grida alla vendetta,
folle di fedeli inchinati...
Tutto questo, mi è parso di capire, riassunto in una parola: etnocentrismo…
L’etnocentrismo esisterebbe anche senza certi pennivendoli, credo che anche per il più grande
antropologo sarebbe difficile spogliarsi al 100% del suo etnocentrismo, di
certo però i suddetti pennivendoli aiutano ad incrementare questo
etnocentrismo. A tanti giornali non interessa fare informazione (in Italia
abbiamo tanti esempi di squallidi servi del padrone). Molti giornali e TV altro
non sono che espressione degli interessi degli editori che sono dietro essi.
Editori che hanno interessi, oltre che politici, economici in diversi settori,
incluso il settore delle armi. Per esempio, come a suo tempo fece notare Congiu
in “Informazione e disinformazione di guerra”,
la General Electric, proprietaria della rete televisiva NBC, e
in partnership col colosso informatico Microsoft, in possesso del network
satellitare MSNBC, è anche una delle maggiori società appaltatrici militari.
Purtroppo sembra che le persone assorbano acriticamente qualsiasi informazione
esca dalla scatola luminosa. La Tv è il nuovo vangelo, produce dei modelli, delle categorie di pensiero funzionali al potere costituito e ce li cuce addosso come abiti Lo stereotipo del
musulmano che minaccia l’occidente, fa incassare milioni a questi gruppi
editoriali, la guerra diventa un prodotto per il mercato dell’immaginario
popolare. Se questo da un lato fa arricchire ancora di più i gruppi editoriali,
dall’altro produce intolleranza da parte degli occidentali verso le persone
dell’area Arabo- Persiana. Probabilmente noi oggi, meno di ieri, non siamo in
grado di “esperire l’altro” o quantomeno
abbiamo serie difficoltà nel farlo.
6 - Una domanda ora che mi preme sempre rivolgere ai miei intervistati, perché
tengo molto a sapere cosa ne pensino.
Dunque: si sente spesso dire - è ormai un luogo comune consolidatosi da anni
anche all'estero! - che in Italia si legge poco, ma che di contro si scriva
tanto. Non si sembra un paradosso?
Mah! Un paradosso forse solo fino a un certo punto…che in Italia si legga poco è un
dato di fatto, ci sono elementi statistici che lo dimostrano. Probabilmente se
si escludessero da questi dati, gli autori “costretti” a comprare 150/300 copie
dei propri libri, risulterebbero ancora meno lettori. Mi chiedo, come mai, se
ci sono pochi lettori, abbiamo centinaia di editori? Ti parlo di editori che
nonostante piangano perché dicono che il mercato è in crisi, continuano ad
essere li a stampare libri su libri. Io una mezza idea ce l’ho!
7 - Leggendo nei forum gestiti da autori emergenti, il profano
apprende che l'Italia è piena di case editrici che chiedono contributi:
molte se ne infischiano di curare l'editing, altre, in alcuni casi, no; ma
anche di case editrici che finanziano di propria tasca i loro autori, ma che
poi incontrano grandi difficoltà per promuovere e diffondere il proprio
catalogo. Dei grandi marchi, manco a parlarne: si parte giù prevenuti,
convinti di non ricevere un riscontro. Da autore esordiente, quale sentiero
ritieni essere il più sicuro nella fitta giungla editoriale? Quali consigli
daresti, inoltre, a chi coltivi il sogno di vedere pubblicata una propria
opera?
Il primo consiglio che mi sento di dare è mai, e sottolineo mai, pagare per
pubblicare il proprio libro. Sicuramente tra gli editori che chiedono un
contributo (che poi 2000,00/ 3000,00 euro più che un contributo è una somma
sufficiente a coprire tutti i costi ed a ricavare anche un guadagno) ci sarà
chi svolgerà bene il suo lavoro, ma la maggior parte una volta intascati i
soldi se ne fregherà dell’autore e del suo libro. Molti autori si fanno
prendere troppo dalla fretta secondo me… la prima proposta contrattuale che
ricevono, che statisticamente è sempre a pagamento, (chissà perché gli autori
che chiedono contributi sono sempre più rapidi nella selezione delle opere
rispetto agli editori che non chiedono soldi) l’accettano. State calmi, una
proposta potrebbe arrivarvi anche dopo un anno e se non dovesse arrivare
pazienza, forse il libro non era valido, forse siete stati sfortunati, magari
l’editore in questione ha gia programmato la pubblicazione di libri per i
prossimi due anni. State certi però che se siete disposti a pagare, vi
pubblicano anche la lista della spesa
8 - Progetti in campo?
Al momento ho pronto un nuovo libro, ma non so né quando né se sarà pubblicato, ma non ho
nessuna fretta anche perché ora devo promuovere L’uomo che amava dipingere. Si
tratta di un thriller comunque. Sto scrivendo in questi giorni un romanzo
nuovo, ma per quest’ultimo è davvero troppo prematuro parlarne. Posso solo dire
che uno degli elementi fondamentali del librò sarà uno specchio. Ti ringrazio
per l’intervista, saluto te ed i lettori del tuo sito
venerdì 28 maggio 2010
Aggiornamenti sul libro in lavorazione di Vincenzo Borriello
Sto lavorando al mio nuovo libro.La stesura è a buon punto e non vedo l'ora di iniziare a spedirlo in giro per i vari
editori.Spero solo di non farmi prendere troppo dalla fretta di finire. É come quando ti trovi su di un rettilineo per lo sprint finale desideroso di tagliare quanto prima il traguardo
Berlusconi gioca allo scarica barile

Vincenzo Borriello
(per la riproduzione riportare il link)
lunedì 24 maggio 2010
IN CAMPANIA MIGLIAIA DI FAMIGLIE ED IMPRESE SONO VITTIME DI USURAI
Stando a una recente ricerca commissionata dall’associazione contribuenti italiani, in Campania sono vittime dell’usura 145.000 famiglie e 185.000 imprese. Ma è utile alla comprensione del fenomeno comparare i dati della ricerca commissionata dall’Associazione contribuenti con i risultati di una ricerca ISTAT sui redditi nel nostro paese. Analizziamo prima i dati relativi alle vittime di usura distribuiti per regione: al primo posto
sabato 22 maggio 2010
Intercettazioni:La strategia "terroristica" del governo

Dichiarazioni simili a questa vengono puntualmente rilasciate dagli esponenti del centro destra ogni volta che si affronta il tema intercettazioni/libertà di stampa. Se per un anno e più, gli uomini di governo ripetono sempre la stessa identica cantilena, nel tentativo di fare un lavaggio del cervello, diventa evidente la strategia di comunicazione terroristica studiata ed attuata dal centro destra. La gente che ha paura, è più facilmente manovrabile, malleabile, questo lo sa bene il governo. É una naturale conseguenza, arrivati a questo punto, leggere deliranti messaggi lasciati sulla pagina facebook di Maurizio Lupi, da parte di quello che è, evidentemente, un suo sostenitore che afferma: «Le intercettazioni sono una vergogna in mano ai comunisti. E non è nemmeno deontologicamente corretto usarle sono capaci tutti di fare investigazioni ed acciuffare i delinquenti utilizzando le intercettazioni, è una partita ad armi impari. è come se in guerra si utilizzassero da una parte i fucili dall'altra l'arco con le frecce, vi sembra uguale?»
Trovo paurosamente e pericolosamente scorretto un governo, che volutamente, attraverso giochi di parole e fini inesattezze studiate ad opera d'arte, informa male i cittadini allo scopo di trarne vantaggi personali. Qualcuno dovrebbe informare la casalinga di Voghera che nessun giudice disporrà di intercettare le sue conversazioni telefoniche, e tantomeno ci sarà nessun giornale, neanche il più "gossipparo" interessato a pubblicare le sue chiacchiere telefoniche. Certo, se poi la casalinga di voghera è solita frequentare qualche villa in sardegna per arrotondare lo stipendio del marito, il discorso cambia, ma tutti gli altri italiani possono stare tranquilli, nessuno interceterà le loro conversazioni nonostante il nostro governo si ostini a farci credere il contrario
Vincenzo Borriello
(per la riproduzione, riportare il link del blog)
venerdì 21 maggio 2010
Ai signori del ministero della Giustizia che visitano il mio blog
21.05.10 12:49:59
Ministero della giustizia- dip.org.gi.. Italia (IP) 89.119.2xxxx
Da una rapida ricerca su google ho scoperto che altri blog hanno ricevuto queste (s)gradite visite. Inutile dire che non si tratta di blog che parlano di taglio e cucito. Che dire, mi auguro che questi signori del ministero abbiano trovato i miei post interessanti. Consiglio vivamente, inoltre, a lor signori di comprare il mio libro "L'uomo che amava dipingere", infatti tra le sue pagine c'è un codice attraverso il quale, decodificandolo, sarà possibile scoprire i miei loschi piani. Mi raccomando però, per decifrare il codice è necessario comprare diverse centinaia di copie, quindi se ci tenete davvero alla sicurezza nazionale, mano al portafogli.
giovedì 20 maggio 2010
La liturgia" della retorica nazional guerrafondaia
Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio. Due nomi che oggi sono sulla bocca di tutti, ma che domani, come è successoo per tanti, troppi, prima di loro, saranno soltanto parte di dati statistici sulla perdite avute durante la missione militare in Afganistam o magari altre due nomi da inserire su quelle interminabili liste che si possono leggere sui monumenti ai caduti. Adesso è il momento della retorica, come sempre accade in questi casi. Picchetti d'onore, drappi tricolore, folle commosse, politici in prima fila. Tutti elementi tipici della "liturgia" della retorica nazional guerrafondaia. Inutile negaro, il copione è sempre lo stesso dove gli attori principali di questa farsa conoscono bene tutte le battute che da bravi protagonisti recitano a dovere; ed è solo per giustificare l'assurdità della morte di giovani vite che si tirano in ballo storielle come "Hanno scelto di vivere per gli altri", "sono morti per la democrazia e la libertà del popolo Afgano", "Sono morti per la patria". Non me ne vogliano i parenti delle vittime, ma alla base di certe scelte di vita c'è una sola motivazione: il lauto stipendio, il posto fisso. Non si spiegherebbe altrimenti perchè il più alto tributo di sangue in queste missioni militari, è pagato dal meridione d'Italia, dove la disoccupazione è più forte. Non è l'amore per la patria o un innato senso altruistico che ti porta ascegliere di arruolarti, ma solo l'istinto di sopravvivenza, la mancanza di opportunità, la mancanza di prospettive. Sento spesso l'on La Russa eloggiare, difendere i militari. Mi piacerebbe chiedere però all'On. La Russa se ha svolto il servizio militare, e ancora di più mi piacerebbe chiedergli perchè non ha scelto di fare la carriera nell'esercito, visto il suo amore per quest'ultimo. Mi chiedo un'altra cosa: perchè non c'è suo figlio in Afganistan, o magari in Irak...troppo pericoloso per lui?Non ama abbastanza la patria e la democrazia? Oppure, magari non ha bisogno di soldi? Bossi ha detto a proposito della missione in Afganistan, che ricordo dura dal 2001, e dove c'erano macerie, adesso ce ne sono il doppio, dove sono aumentati i morti tra i civili e ancora, dove le donne continuano ad andare in giro con il volto coperto, quando ad inizio della missione, qualcuno disse di andare li affinchè le donne potessero essere libere di girare con il volto scoperto; come se noi fossimo così stupidi da credere che si da il via ad una guarra, con quello che costa, per togliere il velo alle donne.Dicevo di Bossi: "Purtroppo è necessaria e da confermare. Il terrorismo se non lo sblocchi dove nasce, si espande".Inostri politici, dimostrano di non conoscere affatto certi fenomeni o peggio, fanno finta di non volerlo capire. Il terrorismo è principalmente una risposta all’occupazione straniera. Quello che sta emergendo in questi anni, a seguito della costante occupazione militare in Medio – oriente, da parte di truppe occidentali, è il formarsi di una nuova generazione di combattenti pronti a tutto pur di liberare le loro terre da quelli che da loro sono visti come invasori. Questo significa che i tentativi di eliminare la generazione attuale di terroristi, attraverso un massiccio intervento militare, o volendolo chiamare per quello che è, ossia una guerra sanguinosa, oltretutto illegittima, non solo non ha risolto il “problema, ma lo ha aggravato alimentando la rabbia, la voglia di vendetta, e perché no, la voglia di “giustizia”, da parte di nuove generazioni di combattenti che hanno visto le loro case distrutte dalle bombe, il loro popolo ridotto alla fame, fratelli, genitori, figli, amici uccisi dalle “democratiche bombe”. La strategia statunitense per sconfiggere il terrorismo, ha ottenuto l’effetto contrario, il suo moltiplicarsi. “ I cinque paesi musulmani che hanno la maggiore popolazione fondamentalista, ma dove gli Stati Uniti non sono presenti con il loro esercito, hanno fornito al Al Qaeda un terrorista ogni 71 milioni di abitanti; i paesi del Golfo Persico, invece, dove le forze militari americane sono presenti,hanno fornito ad Al Qaeda un terrorista ogni milione di abitanti, cioè 70 volte in più. La presenza di decine di migliaia di soldati americani nella penisola arabica dal 1990 al Vincenzo Borriello
(in caso di riproduzione aggiungere il link)
martedì 11 maggio 2010
Il bullismo della polizia: Stefano Gugliotta ultima vittima di una lunga serie

Vincenzo Borriello
lunedì 10 maggio 2010
Attacchi a Saviano: il mandante è sempre lo stesso

Vincenzo Borriello
domenica 9 maggio 2010
sabato 8 maggio 2010
Ai nostri ministri piace guardare la TV
Si ha l'impressione che gli esponenti del nostro governo passino più tempo a guardare la tv che a lavorare per evitare che l' Italia faccia la fine della Grecia. Sembra inoltre che siano più preoccupati dell'immagine che si ha dell'Italia, che della sostanza. Infatti, negli ultimi tre gioni pare che, nonostante gli innumerevoli problemi da fronteggiare, (anche se il grade capo continua a dire che va tutto bene) esponenti del governo abbiano avuto il tempo di rilassarsi davanti la TV. Berlusconi a proposito del programma "Parla con me" della Dandini ha detto durante il consiglio dei ministri, che dovrebbe essere incentrato esclusivamente sui problemi del paese, «Come al solito, una trasmissione pagata con i soldi pubblici si diletta ad aggredire il governo.» É il caso di dire che un consiglio dei ministri, con ministri pagati profumatamente con soldi pubblici, si diletta a parlare di programmi televisivi; mi chiedo se abbiano avuto anche il tempo di parlare del prossimo allenatore del Milan. Non è tutto, il ministro del Turismo Micaela Brambilla, riferendosi alle anticipazioni mandate in onda durante Anno Zero, del film documentario "Draquila" di Sabina Guzzantiha detto: «Mi riservo di dare mandato all'avvocatura dello Stato per i danni che queste immagini potrebbero arrecare al nostro paese.» Vorrei chiedere...anzi forse tutti dovremmo chiedere alla signora ministro, noi Italiani, quelle stesse persone che a differenza sua e dei suoi colleghi ministri, abbiamo un futuro incerto (per non dire che il futuro non ce lo abbiamo) a chi dovremmo dare mandato per i danni d'immagine che ha avuto il nostro paese per le vicende dei "party" con giovani ragazze tenutesi nelle innumerevoli case del Presidente del consiglio? Fa un certo effetto pensare che mentre per l'uomo che dovrebbe risolvere i gravi problemi del nostro paese, una notte di divertimento puo valere anche 2000,00 euro (se non di più) quando con una somma del genere, una famiaglia media, se è fortunata, ci deve vivere, o forse sarebbe il caso di dire sopravvivere, per due mesi. Poi c'è Bondi che declina l'invito al festival di Cannes, non perchè è impegnato con tutte le sue forze a trovare una soluzione ai problemi della gente che paga il suo stipendio, semplicemente declina l'invito perchè, parole sue: «il ministro della Cultura annuncia di aver declinato l'invito a essere ospite sulla Croisette. Motivo del forrfait: il "rincrescimento" e lo "sconcerto" per "la partecipazione di un'opera di propaganda, Draquila, che offende la verità e l'intero popolo italiano.» Personalmente non mi sento offeso, eppure sono italiano. Trovo invece poco educato rifiutare un invito ufficiale da parte di un festival così prestigioso. Cari ministri, signor presidente del consiglio, visto che vi piace tanto guardare la tv, vi consiglio un bel reality, L'isola dei cassaintegrati, l'unico programma che rischia di avere più partecipanti che telespettatori. Vincenzo Borriello
giovedì 6 maggio 2010
Crisi greca:Non solo una questione economica.Un approccio multidimensionale al problema
Stampa ed altri mezzi d'informazione, nell'analizzare, o semplicemente raccontare, la crisi greca, stanno avendo un approccio unidimensionale. É come se si trattasse di una faccenda meramente economica. Spinti, forse, dal fatto che la crisi greca sta influendo ed infuilrà negativamente sui mercati europei e non solo. Vorrei considerare ulteriori aspetti di quanto sta accadendo oggi in Grecia, vorrie pormi delle domande, che magari a qualcuno potrebbero risultare non centralli rispetto al problema, ma che a mio avviso possono aiutare ad avere un quadro dell'insieme piu completo. Mi rendo conto che vista dall'esterno, a noi interessino solo le ricadute sulla nostra economia (ma chi ci dice che non abbiamo imboccato la stessa strada della Grecia), ma l'aspetto econimico non è l'unico aspetto sociale che va considerato. Innanzitutto mi pongo la domanda: In Grecia stiamo assistendo ad una serie di scioperi oppure stiamo assistendo ad una rivolta? La mia opinione è che in Grecia stiamo assistendo ad una rivolta seppur ancora al suo stadio embrionale. Fatto sta che l'escalation di violenza sta salendo, e la rivolta è per sua natura violenta a differenza dello sciopero che ha solitamente vità breve, circoscritta.Ricordo inoltre che la tensione sociale in Grecia ha iniziato ad aggravarsi dal 2008, quindi i segnali c'erano tutti, sebbene qualcuno, ingenuamente o "scientificamente" volesse circoscrivere gli incidenti di quei giorni all'area antagonista. In realtà quei giorni erano solo l'anticamera di ciò che sta accadendo oggi. In quei giorni il magma del malessere sociale stava lentamente ma inesorabilmente salendo in superfice. Si trattava e ancora si tratta solo di una questione di tempo. Altra domanda che mi pongo: Quali risvolti può avere la crisi greca sui flussi migratori verso gli altri paesi europei?Vincenzo Borriello
mercoledì 5 maggio 2010
Sciopero in Grecia, tafferugli davanti al parlamento Le vittime in un palazzo che ospita una banca

La polizia ha risposto con gas lacrimogeni all'attacco di gruppi di giovani ai margini della manifestazione contro il piano di austerità. Secondo fonti giornalistiche incidenti sono avvenuti anche a Patrasso e Salonicco. Giovani a faccia scoperta continuano ad attaccare davanti al parlamento ateniese la polizia con lanci di pietre e di bombe molotov. Gli agenti rispondono con brevi cariche. Non ci sono notizie di feriti o fermi. Gli incidenti più gravi sono segnalati a Patrasso dove la polizia ha fatto uso più volte di bombe lacrimogene contro gruppi di dimostranti violenti ai margini delle manifestazioni ufficiali che hanno anche dato fuoco a cassonetti dell'immondizia. Incidenti non gravi a Salonicco, a Ioannina e a Corfu.
Fonte
La libertà di stampa non è mai troppa

Vincenzo Borriello
martedì 4 maggio 2010
Anche i ministri soffrono, parola di Scajola

A) Se siete un ministro, il poliziotto potrebbe lasciarvi andare non prima di avervi consegnato un biglietto con le sue generalità. Conoscere un politico è sempre utile se si vuole essere trasferiti vicino casa
B)Se siete dei poveri cristi, il poliziotto potrebbe voler andare in fondo alla faccenda e fare degli accertamenti approfonditi su di voi. Capire di chi sia l'auto, come ve la siete procurata.
C) Beccate il poliziotto permaloso, collezionista di dvd e gadget vari di Rambo e l'ispettore Callagan. Incazzato nero perchè al G8 di Genova hanno mandato tutti tranne lui. Memore delle parole dette da Scajola: «Tolleranza zero»,vi afferra per le orecchie e vi fa uscire fuori attraverso il finestrino, dopo di che vi mena intonando faccetta nera
Spero per voi che siate dei ministri, tanto per non passare un brutto quarto d'ora. Un'altra cosa che mi chiedo è perchè ogni volta (succede di raro per la verità) che qualcuno presenta le dimissioni, Berlusconi invita ad andare avanti. Ancora di più, mi chiedo, perchè tutti questi signori ci tengono sempre a precisare che il grande capo,nella sua immensa bontà, invita il dimissionario a restare. Forse Berlusconi teme che accettando le dimissioni aumenti il tasso di disoccupazione? Tranquillo sign. on. gran. President del Consiglio non accadrà questo. Con tanti disoccupati chi vuole se ne accorga che ce ne sia uno in più; poi se i dati statistici sull'occupazione li rilevano i suoi sondaggisti (che sicuramente sapranno la differenza tra un sondaggio ed un'indagine statitica campionaria) di che si preoccupa?
Vincenzo Borriello
lunedì 3 maggio 2010
Prete scarica da pc parrocchia foto pedopornografiche: indagato e cacciato

ROMA (3 maggio) - Utilizzava il computer della parrocchia per collegarsi a Internet e scaricare da un forum foto porno che ritraevano minori «nel corso di rapporti sessuali». Per questo un giovane sacerdote polacco è stato indagato dal pm Pietro Pollidorio della Procura di Roma, che gli contesta il reato di pedopornografia.
Il prete si sarebbe collegato nel giugno del 2006, tra il 12 e il 19 giugno, quattro volte dal pc della parrocchia. A scoprire il fatto sono stati gli agenti della polizia postale di Torino, oltre un anno fa, nel corso di una vasta operazione contro la pedofilia sul web. Il sacerdote, nel frattempo, ha lasciato la chiesa dove era stato inviato nella Capitale, nella zona tra la Prenestina e Casilina.
domenica 2 maggio 2010
Articoli ad orologeria

Vincenzo Borriello

